Il titolo dello spettacolo di Carlo Buccirosso, in scena in queste festività natalizie al teatro Diana di Napoli, poteva lasciar immaginare un sequel de “I compromessi sposi”. Così si chiamava la parodia del romanzo di Manzoni che lo stesso attore e regista portò sul palcoscenico nel lontano 2006, sempre con una produzione firmata Ente Teatro Cronaca. Invece, “Il divorzio dei compromessi sposi” ne è un’edizione riveduta e leggermente corretta, con un cast diverso. Gli ingredienti più efficaci restano più o meno gli stessi di nove anni fa. Innanzitutto il grande ritmo che il Buccirosso regista imprime a questo ben confezionato incastro di recitato, balli e canti. Poi la grande varietà di accenti e inflessioni italiane con cui parlano gli attori, le gag incentrate su un personaggio di Don Rodrigo che il protagonista rende irresistibile, gli accenni qua e là ad una satira sottile che tocca temi attuali ed il talento di cantanti, ballerini e coreografa (Rita Pivano). Funzionano anche le canzoni moderne e meno moderne il cui testo è stato riscritto e adattato alle esigenze della narrazione, da Renato Zero a De Andrè, passando da Charles Aznavour, alcuni canzoni classiche partenopee, Pino Daniele, Massimo Ranieri e Laura Pausini. Uno dei motori comici sono anche le incursioni nel futuro dei discorsi dei personaggi, che appaiono coscienti di vivere un passato lontano (vedi, ad esempio, situazioni e battute sul selfie e sulla ricezione del cellulare).
In questa occasione Buccirosso abbassa un attimino l’asticella, dopo commedie pur sempre comiche ma anche dai temi più impegnati quali “Finché morte non vi separi”, “Una famiglia...quasi perfetta!” e “Il miracolo di Don Ciccillo”. E spinge anche un po’ in più sul pedale del doppio senso. Il risultato che consegue è comunque lo stesso: un grande riscontro da parte del pubblico, che ride fino alle lacrime e lo acclama meritatamente dopo il finale. Assieme a lui in scena un cast davvero notevole: attori navigati come Rosalia Porcaro, Gino Monteleone, Nunzia Schiano, Peppe Miale e Antonio Pennarella; altri più giovani ma facenti parte della sua scuderia da anni, come Claudafederica Petrella, Giordano Bassetti e Giuseppe Ansaldi; un gran bell’ensemble composto dalla splendida voce di Alessandra Calamassi e da Elvira Zingone, Alessia Cutigni, Alessia Di Maio, Sergio Cunto, Mauro De Palma, Matteo Tugnoli e Giancarlo Grosso. Le musiche sono di Diego Perris, le scene di Gilda Cerullo, i costumi di Maria Pennacchio e le luci di Francesco Adinolfi.
Cristiano Esposito