È caratterizzato dalla verve di Biagio
Izzo lo spettacolo di queste feste di fine d’anno al teatro Diana di Napoli. In
“Dì che ti manda Picone… - Antonio Picone fu Pasquale” l’attore partenopeo si
cala in panni in parte inediti per lui anche se, a dispetto delle dichiarazioni
rilasciate, sempre di un personaggio comico si tratta e non si può certo
parlare di “spartiacque di una carriera”. Rimane piuttosto intatta la comicità
vistosa che lo contraddistingue, mentre si aggiunge un pizzico di satira
politica e di denuncia.
Il testo scritto da Lucio Aiello e
diretto da Giuseppe Miale di Mauro diverge ampiamente dal film “Mi manda
Picone” del 1983 diretto da Nanni Loy, sceneggiato insieme ad Elvio Porta alla
cui memoria lo spettacolo è dedicato. In scena vediamo il figlio dell’operaio
dell’Italsider che si diede fuoco dopo il suo licenziamento, tentato da un
senatore di candidarsi alle elezioni perlopiù come prestanome. Il protagonista,
impersonato naturalmente da Izzo, dovrà a quel punto scegliere se intascare
denaro mettendo in strada orfani e non vendenti o se rinunciare e comportarsi
in maniera ligia. Accanto a lui la sua compagna Mara (Rocío Muñoz Morales) gli fa credere che suo padre si
manifesti ancora in casa sua; se nel film Picone senior si rivelava un uomo di
malaffare, qui induce indirettamente suo figlio a decidere di candidarsi per
provare a fare un po’ di pulizia in un sistema corrotto.
Una compagnia di buon livello, nella quale vanno menzionati Mario Porfito, Arduino Speranza (il suo Nicolino ricorda molto alla lontana lo zi’ Nicola de “Le voci di dentro” quando utilizza i petardi e si aggira nella parte soppalcata delle scene di Luigi Ferrigno), Agostino Chiummariello e lo stesso Lucio Aiello, fornisce senz’altro il suo contributo nel costruire uno spettacolo gradevole. Biagio Izzo prova a cambiare e a sorprendere ma la retorica è a tratti dietro l’angolo e la maggior parte dello spazio resta comunque impegnato dalle sue classiche tirate comiche e dai pur godibili duetti con Porfito. Tante risate alla prima di uno spettacolo che resta in scena al Diana fino al 7 gennaio 2018.
Una compagnia di buon livello, nella quale vanno menzionati Mario Porfito, Arduino Speranza (il suo Nicolino ricorda molto alla lontana lo zi’ Nicola de “Le voci di dentro” quando utilizza i petardi e si aggira nella parte soppalcata delle scene di Luigi Ferrigno), Agostino Chiummariello e lo stesso Lucio Aiello, fornisce senz’altro il suo contributo nel costruire uno spettacolo gradevole. Biagio Izzo prova a cambiare e a sorprendere ma la retorica è a tratti dietro l’angolo e la maggior parte dello spazio resta comunque impegnato dalle sue classiche tirate comiche e dai pur godibili duetti con Porfito. Tante risate alla prima di uno spettacolo che resta in scena al Diana fino al 7 gennaio 2018.
Cristiano
Esposito
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