E' un garbato amarcord firmato Carlo
Croccolo questo "150 e l'Italia canta", che si appresta a chiudere il
cartellone del teatro Sannazaro di Napoli. Deliziosi racconti di vita e
carriera professionale di un grande attore e doppiatore che ha lavorato al
fianco di grandi artisti e personaggi. La storia dei suoi 86 anni durante la
rappresentazione corre in parallelo con quella dell'Italia, impersonata dalla
brava Vera Cavuto, dal 1927 ad oggi. Tra nostalgia, reciproche accuse,
giustificazioni e ancora critiche. Ecco quindi scorrere, tra storia e graziosi
aneddoti, gli anni del fascismo, la seconda guerra mondiale, il boom economico,
la dolce vita, gli anni di piombo, l'omicidio Moro e le stragi del 1992.
Inevitabile per Croccolo soffermarsi
sul rapporto con Totò e reinterpretare alcuni duetti cinematografici ormai
celebri, questa volta con lui nei panni del principe e Igor De Vita (comicità
brillante che ricorda a tratti Massimiliano Gallo) nei suoi; piacevoli sorprese
i racconti dei contatti avuti con Federico Fellini (con il ruolo di Leopoldo
Trieste in "Lo sceicco bianco" inizialmente scritto per lui) e
Marilyn Monroe. Uno spettacolo che tira le somme di tanti anni sulla scena e
delle varie fasi della controversa storia d'Italia. Ricordando, come canta
Massimo Masiello sul finale, che in fondo "la storia siamo noi" e il
nostro paese è solo il nostro contenitore. Regia di Daniela Silvia Cenciotti,
compagna di vita di Carlo Croccolo da oltre vent'anni; direzione musicale, con
brani eseguiti dal vivo che ripercorrono via via le varie epoche italiane, a
cura di Marco Corcione.
Cristiano Esposito