Un acclamatissimo Peppe Barra
chiude la stagione del teatro Totò di Napoli con il suo "Ci vediamo poco
fa", spettacolo essenzialmente canoro con qualche intermezzo fatto di
racconti e poesie. Il titolo è mutuato
da un recente disco del cantante e attore figlio d'arte, mentre la sostanza
della rappresentazione è un incontro
intimistico col pubblico che vede protagonista la sua voce e la sua tipica
affabulazione. Il filo rosso è rappresentato dall'omaggio ad alcuni degli
autori più amati da Barra: tra gli altri, Enzo Gragnaniello, Bob Marley (originalissima
la versione napoletana di "No woman no cry"), Antonio Petito, Renato
Carosone, Raffaele Viviani, Pino Daniele, Giambattista Basile, Ferdinando
Russo, Giorgio Gaber, grande amico di Concetta Barra, Salvatore Di Giacomo. A
chiudere, uno dei cavalli di battaglia di Peppe Barra da circa una quarantina
d'anni: "Tammurriata nera" di E. A. Mario e Nicolardi, che tra urla
disperate unite senza soluzione di continuità a risate grasse è un grido di
dolore, angoscia e rabbia contro la violenza sulle donne. Il bis è un omaggio
duplice a sua madre Concetta e ad Eduardo De Filippo: "Uocchie
c'arraggiunate", di Fieni.
Un artista amatissimo,
inclassificabile, che ipnotizza quando racconta storie e che ama visceralmente
la propria città, di cui conserva il grido ancestrale. Nonostante il degrado
imperante non spegne il sogno e la speranza, soprattutto nei giovani, invocando
la valorizzazione della cultura napoletana per illuminare questo buio. Ad
accompagnarlo in scena troviamo musicisti
straordinari, che danno prova della loro maestria attraverso assoli travolgenti:
sono Paolo Del Vecchio alle chitarre, Ivan Lacagnina alle percussioni, Sasà
Pelosi al basso acustico, Luca Urciuolo alla tastiera e alla fisarmonica,
Giorgio Mellone al violoncello e Alessandro De Carolis al flauto.
Cristiano Esposito
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