domenica 1 febbraio 2015

Risate spensierate al Totò di Napoli con Davide Ferri

La comicità popolare torna al teatro Totò di Napoli con "Sesso, rose e terapia", di Rosario Minervini ed Edoardo Guadagno, con la regia di Gaetano Liguori. E l'obbiettivo di far ridere la platea senza pretese per un paio d'ore viene raggiunto senza fronzoli, attraverso un canonico gioco degli equivoci all'interno di un intreccio di infedeltà che però non tocca i due protagonisti, Massimo (Davide Ferri) e Laura (Paola Bocchetti). Il loro matrimonio in crisi viene vivacizzato da tutta una serie di personaggi sopra le righe che hanno le chiavi del loro appartamento e ne fanno una sorta di albergo ad ore. Non che Massimo, improbabile ingegnere che partorisce idee surreali come quelle della "torre a fell'" o della "torre di ghisa", sia un personaggio così lineare. Ma è proprio questa la caratteristica della commedia comica in generale, e questo spettacolo non fa eccezione, con le sue caratterizzazioni molto forti e colorite. Ecco allora Franco (Rosario Minervini), architetto e socio di Massimo che organizza un appuntamento al buio con Roberta (una bravissima Giusy Freccia), conosciuta on line dietro il nickname di "pastaezucca78". Sua moglie (Ivana D'Alisa) frequenta invece  lo  strampalato psicologo (Edoardo Guadagno) di Massimo. A completare il quadro di tipi comici non poteva mancare il personaggio dell'omosessuale, il Leopoldo di un brillante Marco Palmieri, e un barese pieno di tic interpretato da Francesco Pirozzi. 

Il ritmo è buono, le gag niente di non già visto, ma la bravura della compagnia fa sì che appaiano fresche e godibili. Paradossalmente il primo atto sembra funzionare, comicamente, meglio del secondo, quello dell'incontro a sorpresa di tutte le strambe figure nell'appartamento di Massimo e Laura, che sulla carta dovrebbe essere quello più scoppiettante. Ci può stare, con le dovute proporzioni, l'accostamento proposto dal programma di sala di questa messa in scena ad una miscela di Feydeau e Scarpetta in salsa moderna, caratterizzato da un linguaggio a tratti un po' forte così come alcune battute e doppi sensi a sfondo sessuale. Buono l'affiatamento tra Ferri e Minervini, i due che spiccano sopra tutti gli altri. Le scene sono di Tonino Di Ronza, i costumi di Maria Pennacchio. Da vedere per passare una serata spensierata, senza impegno e con tante risate, fino a domenica 8 febbraio.

Cristiano Esposito

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