Ad un anno di distanza Renzo
Arbore e la sua Orchestra Italiana tornano a gremire il teatro Augusteo di
Napoli. Nella sala in cui venticinque anni fa Roberto Murolo battezzò e approvò
il progetto del primo disc jockey italiano, l’entusiasmo e il seguito di
pubblico non accennano a placarsi. Il repertorio di canzoni è più o meno quello
atteso. Si comincia proprio con l’omaggio a Roberto Murolo attraverso “Reginella” a
tempo di valzer (verranno eseguite più tardi anche “Fravula fra’” e “Pensammo ‘a
salute”), poi si volge lo sguardo a Renato Carosone e ai ritmi cubani. Dopo “Chella
llà” in chiave country cominciano anche gli intermezzi comici, le esilaranti
storie dell’affabulatore Arbore che parla anche dell’amico Luciano De Crescenzo
e della terza-quarta età. Ci si rende conto di come oggi non si rida più di
questa comicità semplice ma pulita e intelligente, purtroppo. Ancora brani
della tradizione napoletana come “Guaglione”, “’Na sera e maggio, “Tutt’ ‘e
ssere”, “Silenzio cantatore” (con un grandissimo Giovanni Conte), senza farsi
mancare la “Malafemmena” di Totò. Poi Renzo Arbore passa alla tastiera per i
delicati tributi a Domenico Modugno (“Piove”) e a Natalino Otto (“Mamma mi
piace il ritmo”). Il finale sale d’intensità con “Ammore scumbinato” (Mimmo Di
Francia è presente in sala), “Smorza ‘e llights”, il ritmo travolgente di “Comme
facette mammeta” e “Aummo aummo”. A chiudere, il brano portante della colonna
sonora di “Un uomo da marciapiede”, “Everybody’s talkin”, che si trasforma
presto in “’O surdato ‘nnammurato”. I bis, dai quale resterà fuori “Luna rossa”
per sommo dispiacere di diversi spettatori, riguarderanno quasi tutti l’Arbore
televisivo: “Ma la notte no”, “Vengo dopo il tiggì”, “Sì, la vita è tutt’un
quiz”, “Tanto pe’ cantà” e “Il materasso”.
C’è la musica che ci si
aspettava, coinvolgente, nostalgica, fatta di classici riattualizzati con i
mandolini in primo piano, e ci sono anche sprazzi di Arbore grande intrattenitore
che impreziosiscono lo show. I musicisti (ognuno dei quali partecipa ai cori) e
i cantanti sono tutti di prim’ordine, val la pena citarli al gran completo:
Giovanni Imperato (voce solista e percussioni), Giuseppe Sannino (Percussioni),
Barbara Buonaiuto e Giovanni Conte (voci soliste),
Massimo Volpe (tastiere),
Gianluca Pica (fisarmonica), Nicola Cantatore (chitarra elettrica e acustica),
Roberto Ciscognetti (batteria), Michele Montefusco (chitarra classica e acustica),
Massimo Cecchetti (basso), Mariano Caiano (voce solista e chitarra), Paolo
Termini (chitarra classica e acustica) e ai mandolini Salvatore Esposito,
Salvatore Della Vecchia e Nunzio Reina.
Cristiano Esposito