Testo: Gino Rivieccio, Maurizio De Giovanni, Gustavo Verde;
Regia: Gino Rivieccio;
Cast: Gino Rivieccio, Fiorenza Calogero, Rosario Minervini;
Gino Rivieccio è un inguaribile innamorato della propria città. E come tale il suo amore per Napoli non riesce mai a scalfirsi, anche se a volte questa terra ti tradisce, ti lacera dentro, ti lascia un sapore amaro in bocca. E qui interviene “La pazienza differenziata” che ti da ogni volta la forza di attendere e sognare tempi migliori, di sbollire la rabbia e lo sdegno, di accettare e perdonare, insomma, l’ennesimo sgarbo della tua “innamorata”.
Rivieccio torna in scena col suo nuovo spettacolo (scritto con Maurizio De Giovanni e Gustavo Verde) più in forma che mai, confermandosi un ottimo cabarettista e attore comico con un occhio sempre lucido rivolto al sociale e alle contraddizioni della realtà in cui viviamo. Un comico che ha sempre qualcosa da dire, insomma, su questioni di un certo spessore e che riguardano davvero da vicino tutti noi. Al giorno d’oggi non è cosa da poco.
Una satira che si rivela intelligente e coinvolgente perché trova sempre d’accordo lo spettatore medio, con un acume e una schiettezza esilaranti. E allora ecco la staffilata al sindaco De Magistris che di questo passo farà anche della tangenziale un’isola pedonale e istituirà presto i “pedoni alterni”; la parodia di un Bossi che dalla sua nazione immaginaria definisce immaginaria Napoli e la sua musica; il cameriere che serve vip e politici e ne racconta vizi (tanti) e virtù (pochissime); il sovrintendente alle intercettazioni telefoniche che ci spiega quanto sia “duro” il suo lavoro.
Lo spettacolo regala spunti per divincolarci tra i cumuli di spazzatura (morale e sociale oltre che quella vera e propria) che sempre più ci sommergono, partendo da un sacchetto abbandonato, “rifiutato”, che ci dimostra come a volte siano più le cose nuove da buttare piuttosto che quelle vecchie. E propone la satira come inceneritore dove riporre i rifiuti e i finti spazzini che ci circondano. Gino Rivieccio è accompagnato in scena dalla voce verace di Fiorenza Calogero e dalla spalla Rosario Minervini. Le musiche dal vivo sono arrangiate e dirette da Gianni Minale.
Rivieccio torna in scena col suo nuovo spettacolo (scritto con Maurizio De Giovanni e Gustavo Verde) più in forma che mai, confermandosi un ottimo cabarettista e attore comico con un occhio sempre lucido rivolto al sociale e alle contraddizioni della realtà in cui viviamo. Un comico che ha sempre qualcosa da dire, insomma, su questioni di un certo spessore e che riguardano davvero da vicino tutti noi. Al giorno d’oggi non è cosa da poco.
Una satira che si rivela intelligente e coinvolgente perché trova sempre d’accordo lo spettatore medio, con un acume e una schiettezza esilaranti. E allora ecco la staffilata al sindaco De Magistris che di questo passo farà anche della tangenziale un’isola pedonale e istituirà presto i “pedoni alterni”; la parodia di un Bossi che dalla sua nazione immaginaria definisce immaginaria Napoli e la sua musica; il cameriere che serve vip e politici e ne racconta vizi (tanti) e virtù (pochissime); il sovrintendente alle intercettazioni telefoniche che ci spiega quanto sia “duro” il suo lavoro.
Lo spettacolo regala spunti per divincolarci tra i cumuli di spazzatura (morale e sociale oltre che quella vera e propria) che sempre più ci sommergono, partendo da un sacchetto abbandonato, “rifiutato”, che ci dimostra come a volte siano più le cose nuove da buttare piuttosto che quelle vecchie. E propone la satira come inceneritore dove riporre i rifiuti e i finti spazzini che ci circondano. Gino Rivieccio è accompagnato in scena dalla voce verace di Fiorenza Calogero e dalla spalla Rosario Minervini. Le musiche dal vivo sono arrangiate e dirette da Gianni Minale.
Cristiano Esposito
Lo spettacolo resta in scena al teatro Acacia da martedì 6 a domenica 11 dicembre 2011. Per info consultare il sito www.teatroacacia.it .
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