venerdì 2 dicembre 2011

Gocce del vero Proietti in un mare di varietà all'Augusteo di Napoli


La sensazione che si palesa dopo questo varietà-fiume di due ore e quaranta minuti sembra comune agli altri spettatori in sala, pur se paradossale considerata la durata dello spettacolo. I discorsi della gente, tra la platea, il bar e la toilette, avvalorano la nostra impressione: c’è troppo poco Proietti in tutto questo varietà. “Di nuovo buonasera…a tutti!” riempirà facilmente l’Augusteo di Napoli fino al 18 dicembre, il pubblico partenopeo ha il palato fine e quando passano questi mostri sacri dalle nostre parti sarebbe un delitto perderseli. Ma a fine rappresentazione la “sete di Proietti” resta per certi versi inappagata. Mancano alcuni personaggi storici (vedi Pietro Ammicca) , alcuni numeri che la gente si aspetta. Il mattatore di “A me gli occhi, please”, spettacolo che proprio in questi giorni festeggia i suoi trentacinque anni, cede generosamente qualcosa agli sketch corali, alle coreografie, alle canzoni e alle sue due figlie. Emblematico il fatto che uno dei momenti più coinvolgenti ed entusiasmanti per il pubblico sia il bis in cui Proietti recita lo sketch della “saùna di Toto”. Probabilmente puntellare lo spettacolo di più momenti analoghi avrebbe fatto davvero venir giù il teatro, fermo restando che a fine spettacolo il pubblico applaude comunque lungamente.

Gigi Proietti ci accompagna brillantemente in questa ricostruzione della storia del’avanspettacolo e del  varietà, col consueto estro e con il suo carisma magnetico. Questo piacevole viaggio nel mondo dello spettacolo italiano del Novecento si apre con un omaggio a Napoli e a Eduardo, più precisamente con la messa in scena dell’atto unico “Pericolosamente”. La padronanza del dialetto napoletano è assoluta e il pubblico lo apprezza a suon di risate. Successivamente Proietti spazia talentuosamente da Shakespeare a Petrolini, passando per l’intensa recitazione della poesia “Questo amore” di Roberto Lerici. Carlotta e Susanna Proietti si dimostrano all’altezza; in particolare incanta la voce della prima che si cimenta in un appassionatissimo bolero.
   
Accompagna il tutto un’orchestra dal vivo che prende a braccetto la voce calda e intensa di Proietti su melodie popolari romane e su brani classici del repertorio swing come "I got you under my skin" e "Fly me to the moon". Le coreografie sono di Fabrizio Angelini.
Teatro di prim’ordine, che giova alla mente e al cuore: uno spettacolo come “A me gli occhi, please”, che ha influenzato il modo di fare teatro di tantissimi attori che sarebbero venuti dopo, andrebbe festeggiato ogni anno. Perché, parafrasando Petrolini, spesso tornare all’antico è fare un progresso.

Cristiano Esposito


Lo spettacolo resta in scena al teatro Augusteo di Napoli fino a domenica 18 dicembre 2011. Per info consultare il sito www.teatroaugusteo.it .

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