Uno spettacolo a metà tra il musical e il recital, dedicato
all'immortale maestro Renato Carosone, apre la stagione del teatro Diana di
Napoli. Ed il brillante protagonista è Sal Da Vinci, che supera sia a livello
canoro che recitativo una prova non facile. Il pretesto della narrazione di
"Carosone, l'americano di Napoli" è il tentativo di Tony (Lello
Radice), giornalista musicale, di capire i motivi del primo ritiro dalle scene del
cantautore napoletano nel momento di maggior popolarità, al fine di convincere
la Rai a realizzarne una fiction. I dirigenti di viale Mazzini gli chiedono
però di inserire ingredienti come sesso, gossip, scandali, gag facili. Ed ecco
materializzarsi davanti agli occhi del giornalista proprio lui, il maestro,
interpretato da Sal Da Vinci, a spiegargli che tutto quello che occorre è già nella
sua musica, ancora attualissima e ballata dai ragazzi nelle discoteche di tutto
il mondo.
Una maniera moderna di ricordare l'americano di Napoli, il
suo sorriso, la sua musica travestita da commedia all'italiana. Con una fusione
di retrò e moderno (che era poi il modo di far musica del maestro), un'alternanza
di versioni dance dei brani più popolari di Carosone e di esecuzioni live della
band dal sapore vintage. Il tutto per dar vita ad una rappresentazione adatta
ad ogni tipo di pubblico, che strizza l'occhio in particolare ai più giovani. Videoproiettate
su uno schermo a forma di coda di pianoforte le testimonianze di Renzo Arbore,
Carlo Verdone, Pino Daniele, Enzo Jannacci e Raiz. E poi altri filmati di ieri
e di oggi, in bianco e nero e a colori. Il vero fulcro dello spettacolo è però
l'eterno canzoniere di Renato Carosone, che a riascoltarlo ancora oggi ci rende
tutti un po' carosoniani. Ed allora brani come "Torero", ascoltabile anche
in un mix electro-swing con ventitré diverse versioni della canzone pubblicate
in giro per il mondo, "'O sarracino", "Pigliate 'na
pastiglia", "Tu vuo' fa l'americano", "Caravan Petrol",
"Chella llà" e un medley strepitoso di Sal Da Vinci al piano con pezzi
come "T'aspett 'e nove" e "Tre numeri al lotto", ci
accompagnano in un viaggio musicale in quegli anni '50 di un'Italia che voleva
ripartire, proprio come oggi.
Accanto a Sal Da Vinci, che non rinuncia al suo stile canoro
in questa interpretazione, Giovanni Imparato, già percussionista di Lucio Dalla
e dell'Orchestra Italiana di Arbore, nei panni del batterista Gegè Di Giacomo; Pietro Botte dei
"Posteggiatori tristi", recentemente visto sul palco con Vinicio
Capossela a Napoli e vincitore del Premio Carosone 2011, che impersona il chitarrista
Peter Van Wood; Forlenzo Massarone, che interpreta Fred Buscaglione nel
confronto con Renato Carosone. La star del burlesque, Claudia Letizia, è la
compagna del giornalista musicale Tony e, soprattutto, Maruzzella. Il testo è di
Federico Vacalebre, la regia di Fabrizio Bancale, le coreografie di Ferdinando
Arenella, gli arrangiamenti di Lorenzo Hengeller, i remix di Gransta Msv e le
scenografie di Massimiliano Pinto. Davvero apprezzabile anche il corpo di ballo
electroswing.
"Carosone, l'americano di Napoli" non racconta la
vita ma fa rivivere i maggiori successi di Carosone sotto una nuova,
scintillante luce, senza un intreccio forte sottostante. Una produzione
godibile e di quelle sempre utili per la trasmissione alle nuove generazioni dei
nostri artisti irripetibili, figli di altre epoche. E' già in vendita il cd con
la colonna sonora dello spettacolo, di cui verrà prodotto anche un dvd con preziosi
extra carosoniani. Il tour arriverà a Roma agli inizi del prossimo anno.
Insomma, "Ricanta Napoli!" come direbbe il grande Gegè Di Giacomo.
Cristiano Esposito
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