Quando un De Filippo fa tappa a Napoli con un suo spettacolo
vale sempre la pena, soprattutto per chi ama il teatro, andare ad applaudire
lui e la nostra grande tradizione artistica. “Cani e gatti” viene da quasi un
mese di trionfi romani, in quel Teatro Parioli Peppino De Filippo che per il
secondo anno consecutivo affida la direzione artistica a Luigi, figlio del
celebre coprotagonista di tanti celebri film con Totò. Tratto da “Cani e gatti
(Marito e moglie)” di Eduardo Scarpetta del 1901, in una riduzione proprio di
Luigi De Filippo, è una commedia classica napoletana quanto mai attuale in un’epoca,
come quella odierna, afflitta dalla crescente crisi del matrimonio. Un’anziana
coppia di coniugi viene convinta a fingersi in chiassosa lite per mostrare alla
figlia quanto sia dannoso e pericoloso litigare in continuazione a causa della
gelosia. Tra risse verbali e fisiche, vere o fasulle, si inseriscono numerosi
altri personaggi tutti alle prese con l’amore e i suoi piccoli e grandi
inconvenienti. Dopo diversi equivoci e situazioni esilaranti il lieto fine
sembra stabilizzare i rapporti e ricomporre l’unità familiare. Ma non sarà solo
apparenza?
L’ultima messa in scena del testo risale al lontano 1970,
quando Eduardo De Filippo ne presentò un suo adattamento comprimendolo da tre a
due atti. In scena con lui c’erano Pupella Maggio, Luca De Filippo e Angelica
Ippolito. Qui Luigi serra ancora di più i tempi e adatta i dialoghi ai giorni
nostri. Risalta sul tutto la sua spontaneità esilarante, alla quale si appoggia
la bravura di brillanti attori giovani e meno giovani come Stefania Ventura,
Feliciana Tufano, Paolo Pietrantonio, Fabiana Russo, Vincenzo De Luca, Marianna
Mercurio, Roberta Misticone, Riccardo Feola, Gennaro Di Biase, Michele Sibilio,
Luca Negroni, Stefania Aluzzi e Marianna Mercurio. Un gradevole spettacolo intriso
della tradizionale commedia napoletana d’un tempo, garbatamente divertente, in
cui sono apprezzabili tra le altre cose le scene e i costumi d’epoca rispettivamente
di Franco Buzzanca e della sartoria Farani. Luigi De Filippo, passati gli
ottanta, non si ferma e continua a vivere su un palcoscenico, perché, come
afferma, per lui “non è solo importante far bene il teatro, ma è anche
importante far bene il mestiere di uomo, e io lo faccio attraverso il teatro,
perché è l’unica cosa che so far bene”.
Cristiano Esposito
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