Un vero artista non può mai smettere di emozionarsi. Nemmeno ad ottantatrè anni, quando più niente può scalfire una strepitosa carriera lunga oltre sessant’anni tra teatro, cinema e televisione. Si emoziona sinceramente Carlo Giuffrè, come una comparsa al debutto; l’accoglienza del San Ferdinando di Napoli lo commuove e gli rompe le parole in gola. Torna nel teatro del suo maestro Eduardo, col quale debuttò all’età di soli ventun’anni. Non saliva su quel palcoscenico dai primi anni ottanta, quando la sala appariva piuttosto fatiscente e la pioggia penetrava dal soffitto fino a cadere sulle teste degli spettatori. Adesso lo storico San Ferdinando è in condizioni decisamente migliori ma è ancora tutto da restituire a Napoli e ai napoletani. Ci auguriamo si continui a lavorare per questo.
Da oltre sessantacinque anni “Questi fantasmi!” di Eduardo De Filippo sorprende per la sua immutata attualità, forse oggi più che mai. Il maestro fu straordinario profeta quando, all’epoca delle prime rappresentazioni, dichiarò: "Oggi la gente ride ma un giorno, fra 50 anni forse, ne piangerà!". Viviamo tempi duri, con pochi scrupoli, dove spesso regnano cinismo e opportunismo. E da oltre sessantacinque anni la commedia lascia irrisolto il dubbio fondamentale: Pasquale Lojacono agisce in buona o in mala fede? Finge di non conoscere la realtà o davvero non riesce ad afferrarla? La sapiente costruzione drammaturgica mantiene sempre viva quell’ambiguità che diversi critici hanno definito un’influenza del relativismo pirandelliano. Il paranormale come soluzione ai nostri problemi, come viatico per la felicità e la serenità: Pasquale Lojacono non intende affrontare la realtà meglio di così.
Giuffrè dimostra ancora una volta di sapersi disimpegnare eccellentemente tra il registro comico e quello drammatico all’interno dello stesso personaggio. Arrivato ormai alla messa in scena della settima opera eduardiana, si conferma degno custode della migliore tradizione attoriale napoletana. E’ palpabile il suo lavoro di regia: aggiunge qualcosa al testo con molta misura e sobrietà, con scelte a volte felici e altre un po’ meno, e carica di mistero e atmosfera la presenza dei “fantasmi” anche con l’ausilio di videoproiezioni sulle scene.
Tra gli attori si fa apprezzare in particolar modo Piero Pepe nei panni del portiere, mentre l’interpretazione degli altri resta ben lontana da quella di Carlo Giuffrè. A fine rappresentazione tutti in piedi ad applaudire lungamente uno degli ultimi mostri sacri del nostro teatro. Che a ottantatrè anni trova ancora motivi per commuoversi e girare l’Italia dispensando la sua arte. Come ogni vero artista, nutrendosi di applausi ed emozioni.
Cristiano Esposito
Lo spettacolo resta in scena al teatro San Ferdinando di Napoli fino a domenica 5 febbraio 2012. Per info consultare il sito www.teatrostabilenapoli.it.
Nessun commento:
Posta un commento