Rosario Ferro torna sul palcoscenico de “Il Primo” di Napoli
fino al 20 gennaio con una divertentissima commedia che ben si presta come
spettacolo natalizio. Stiamo parlando di “La zia di Carlo”, testo del 1892
scritto come favore per un noto attore dell’epoca da Brandon Thomas, trasposto
anche sul grande schermo da Archie L. Mayo nel 1941 e da Alfredo Guarini due
anni più tardi (con Erminio Macario protagonista e Achille Campanile tra gli
sceneggiatori). Più recentemente anche Ugo Tognazzi e Tullio Solenghi vi si
sono prestati, in occasione di produzioni di prosa televisiva firmate Rai. Uno
dei testi più rappresentati al mondo, insomma, la cui trama è semplice ed
essenziale: una ricca zia emigrata sta per arrivare a Napoli per riabbracciare
il suo unico nipote e conoscerne la fidanzata. Un telegramma annuncia però il
suo ritardo; il pudore femminile dell’epoca imponeva alle ragazze di evitare
appuntamenti con soli uomini ed al povero nipote Carlo, per vedere l’amata, non
resta che convincere il suo maestro di musica ad indossare abiti femminili e
fingersi sua zia.
Un classico del teatro comico, che Rosario Ferro interpretò
nel 2006 al fianco della compianta Bianca Sollazzo, riproposto in questa
occasione in un allestimento non trascendentale ma molto ben curato nei
particolari, con un certo buon gusto e raffinatezza, costumi (curati da Rosaria
Riccio) e attrezzeria su tutto. Il meccanismo comico funziona e diverte in
maniera pulita, costruito sulla verve e sulla grande interpretazione di Ferro en travesti. I duetti di quest’ultimo
con Anna D’Amato e Pino Pino fanno il resto. A fare da degno contorno gli altri
personaggi, interpretati da Aurelio De Matteis, Antonio Stoccuto, Nancy
Fontanella, Alessandra Bacchilega e Alessandra Cicala. Teatro garbato e genuino
dal sapore antico, al quale Rosario Ferro ci ha abituati con grande
professionalità e rispetto per il pubblico.
Cristiano Esposito