Da anni ormai la premiata ditta Ceruti-Villano regala al
pubblico partenopeo un teatro tutto da ridere di qualità, che non cerca mai la
scorciatoia del cattivo gusto. Al punto che magari sembra raccogliere meno
consensi, fama e successo di quello che meriterebbe. Non fa eccezione questa
nuova commedia intitolata “Piccoli segreti di famiglia”, in scena in questi
giorni al teatro Totò di Napoli. Formula che vince non si cambia, e in questo
caso restano immutati i personaggi base vincenti degli spettacoli precedenti e soprattutto
della sitcom, “I fuoricorso”, trasmessa sulle reti locali campane fin dal
lontano 2002. Cosimo (Ciro Ceruti) e Damiano De Santi (Ciro Villano) sono qui due
musicisti emigrati la cui convivenza viene sconvolta da Fatima, escort vicina
di casa con intenti suicidi, dalla presunta conduttrice di un talent show che
si stabilisce a casa loro promettendogli notorietà e da un padre geloso ed eufemisticamente
isterico. Accanto ai protagonisti c’è Irina, domestica di origini ibride
russo-torresi, e Secondo (Lucio Pierri), prete e futuro cognato dei due, altro
esilarante personaggio di lungo corso.
Senza soffermarci sull’intreccio, abbastanza intricato e che
avrete piacere di scoprire a teatro, consigliamo questo spettacolo per il
sicuro divertimento e l’affiatamento di un cast di tutto rispetto. La bravura
di Enzo Varone, Mariangela D’Amora, Laura Lazzari e Simona Ceruti fa infatti da
degno contraltare alla complicità collaudata di Ceruti, Villano e Pierri. La
vicenda regge bene le due ore di rappresentazione grazie a gag quasi sempre
efficaci e colpi di scena repentini. Morale della storia: il passato è passato
e non deve più tornare.
Un valido esempio di buon teatro napoletano che guarda al
futuro con le radici nel passato, da sostenere e propagandare. Commedia scritta
a quattro mani dai due protagonisti, la cui regia è affidata a Ciro Ceruti, con
scene realizzate da Massimiliano Pinto. In scena fino a domenica 2 dicembre al
Totò, per poi calcare il palco del teatro Bracco di Napoli nell’aprile del
2013.
Cristiano Esposito
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