lunedì 25 giugno 2012

Nanni Moretti porta il suo "Concerto" al San Carlo di Napoli


Non tutti se ne sono accorti ma Nanni Moretti, uno tra i più grandi autori cinematografici italiani viventi, è sbarcato al teatro San Carlo di Napoli con il suo Concerto, una piacevole cavalcata tra musiche, dialoghi e diari di lavorazione dei suoi film dal 1976 ad oggi. Uno che ha presieduto la giuria a Cannes 2012 ed è stato di recente nominato Commendatore delle Arti e delle Lettere dal Ministro della cultura francese. Un regista che ha saputo raccontare l'epoca della sua gioventù, con le sue contraddizioni e le sue lotte spesso sfociate in un nulla di fatto, sempre con un'arguzia e un'ironia fuori dal comune, fuori dal coro. A pensarci bene è proprio quello di cui sentiamo la mancanza oggi, una voce acuta e dissacrante, che smuova un attimo le coscienze e ci spinga a porci domande cruciali in questi giorni difficili per tutti. Ma Nanni sembra scottato, disilluso, e a Procacci che gli chiede di fare film più spesso risponderebbe che non sa più bene cosa vuole raccontare e cosa riesce a capire veramente delle dinamiche attuali. In 36 anni di carriera ha sfornato solo undici film, "quando un Woody Allen o un Clint Eastwood ne avrebbero fatti il triplo", commenta ironicamente; ma la sua critica sagace ai costumi e alla società italiana ha sempre colto nel segno, con lavori diversi ma ogni volta uguali nello spessore e a livello qualitativo. Ci ha parlato con leggerezza di cose anche pesanti, col tocco che solo i grandi hanno, al punto da riscuotere successo anche solo per le risate suscitate quando pochi capivano che dietro c'era ben altro, convinti di aver visto un film soltanto comico.

"Concerto Moretti" non ripropone i soliti, celebri, monologhi dei film di Nanni, spesso si occupa invece di quelli recitati da altri attori e dei diari scritti dal regista durante le lavorazioni. E si puntella delle delicate musiche composte per i film da Franco Piersanti e Nicola Piovani, eseguite dall'orchestra del teatro San Carlo. Una piccola storia dell'Italia dagli anni settanta ad oggi scorre nelle parole e nelle immagini di Nanni Moretti, raccontata da un grande osservatore, la cui semplicità, riflessa nei suoi personaggi, impatta con la confusione che regna intorno a questi ultimi con esiti memorabili. Le risposte definitive a volte non arrivano, ma intanto Nanni ci aiuta a far sorgere le domande necessarie per non subire passivamente la realtà che viviamo. Applausi scroscianti e strette di mano a iosa a fine rappresentazione: è il grazie dei napoletani a Nanni Moretti, uno sprone a continuare a raccontare e a raccontarci.

Cristiano Esposito
 
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