lunedì 23 settembre 2013

Bagno di folla per Daniele Silvestri nella supertappa napoletana

Arenile Reload di Bagnoli (Napoli) stracolmo per il concerto di Daniele Silvestri dello scorso sabato. La serata di grande musica si è aperta alle ore 21 con gli EPO, rock band napoletana con influssi pop ed elettronici, che ha riscaldato il pubblico in vista delle quasi tre ore di live del cantautore romano. Un tour estivo fortemente rock, con una superband che include Rodrigo d’Erasmo (Afterhours), Guglielmo Gagliano (Benvegnù, Negrita), Massimo Giangrande e Ramon Caraballo. In più, per questa data napoletana, special guest di tutto rispetto quali Jamese Senese, Francesco Di Bella (24 Grana) e Capone & Bungt Bangt. Tanta roba davvero per i numerosi presenti, insaziabili di buona musica e calorosamente coinvolti fino alla fine.  Brani vecchi e nuovi in una scaletta molto varia: "Ma che discorsi", "Sornione", "Love is in the air", "L'uomo col megafono", "L'autostrada", "La Paranza" (notevole l'esecuzione con i Capone& Bungt Bangt), "L'Y10 bordeaux" (accompagnata dall'irresistibile sax di James Senese), "Occhi da orientale", "Sono io", "A bocca chiusa", "Cohiba" e tante altre. C'è davvero di tutto in questo concerto di Silvestri: brani inediti, canzoni scioglilingua di grande impatto ritmico e perfino un imprevedibile scambio di strumenti e ruoli della band, che diverte e si diverte evidenziando un feeling notevole. Colpisce la capacità di cantare temi di un certo spessore con un travolgente ritmo scanzonato (vedi "L'appello"). Oltre alla tanto attesa "Salirò", insomma, c'è tanta carne che il bravo Silvestri ha messo a cuocere in quasi vent'anni di carriera. 

Daniele Silvestri sarà il 28 settembre a Piazza Roma Aprilia (LT) e il 12 ottobre a Fuori Orario Taneto (RE). Mentre i grandi concerti dell'Arenile Reload non si fermano qui: sabato 28 settembre 2013 è atteso Vinicio Capossela.
 

Cristiano Esposito
 
                                                
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venerdì 6 settembre 2013

"Pulcinella e l'erede universale" in scena al Maschio Angioino di Napoli: grande prova individuale e collettiva


Uno spettacolo corale a metà tra tradizione e innovazione, caratterizzato da un linguaggio piacevole che sa di antico. E' questo e molto altro "Pulcinella e l'erede universale", diretto da Massimo De Matteo e tratto dal regista con Sergio Di Pola da una farsa del Settecento di Carlo Sigismondo Capece, scritta per la corte papalina. "Il testamento di Pulcinella", questo il titolo del testo originale, ammicca con discrezione e misura a "L'avaro" di Molière. In scena con De Matteo un cast davvero di spessore: Antonella Morea, Ernesto Lama, Peppe Miale, Sergio Di Paola, Elisabetta D'Acunzo, Gioia Miale, Gennaro Silvestro, Vincenzo Esposito e Pino L'Abbate.
 
La trama rivela il carattere farsesco dell'intreccio. Il vecchio e ricco Giorgioldo (Massimo De Matteo) ha problemi di salute, è fifone, credulone e vittima dei raggiri di un buffo e furbo dottore (Ernesto Lama) che, dopo avergli fatto dilapidare una fortuna in inutili pillole e clisteri, decide di dargli in sposa sua figlia Isabella (Gioia Miale), per impossessarsi del suo immenso patrimonio. La ragazza, bella e infelice, è invece segretamente innamorata di Enrico (Peppe Miale), nipote del vecchio e suo presunto erede universale. In mezzo c'è la serva di Giorgioldo (Antonella Morea), che  dopo anni di dedizione rivendica la sua parte di eredità. La situazione si complica ancor più con l’arrivo in città della nipote spagnola di Giorgioldo (Elisabetta D'Acunzo), che intende unirla in un incestuoso matrimonio con Enrico per conservare i suoi beni in famiglia. Della nipote spagnola si invaghirà però Ottavio (Gennaro Silvestro), fratellastro di Isabella, che non disdegna certo la prospettiva di arricchirsi. La serva di Giorgioldo ingaggia allora Pulcinella (Sergio Di Paola, con una maschera nera appena dipinta sul viso), sciocco servitore di Enrico, per sventare il progetto del dottore. I classici travestimenti e scambi di persona susciteranno ilarità insieme ad una comicità fatta principalmente di non sense e giochi di parole ad un ritmo abbastanza serrato, con tutti i cambi di scena a vista.

Funziona la miscela di vecchio e nuovo sopra citata (vedi Pulcinella che con la serva aspira al Festival di Sanremo) e l'ambientazione anni sessanta/settanta suggerita da musiche e pantaloni a zampa d'elefante. Grande mattatore Ernesto Lama e il suo francese maccheronico con venature baresi; ottime interpretazioni anche di Gennaro Silvestro, Antonella Morea, Vincenzo Esposito e dello stesso Massimo De Matteo. Ma è tutta la compagnia a fornire una grande prova individuale e di insieme, con l'ausilio di una regia asciutta ed efficace.

I "mostri" che circondano il vecchio zio protagonista della storia aspettano e si auspicano, tra opportunismo ed egoismo, una morte per rinascere essi stessi ad una presunta vita più dignitosa. E' la stessa attesa perenne che attanaglia le nuove generazioni, che intanto invecchiano senza riscuotere la loro eredità, il loro posto nella società. La speranza che brucia vana genera la decadenza della società e svilisce chi ha ancora una coscienza. E fa sì che si attribuiscano l'ignoranza, l'ottusità e la superficialità imperanti a quello che è poi considerato il vero mostro: il vecchio che non si decide a morire.
 
"Ridere 2013" prosegue presso il Maschio Angioino di Napoli fino al 22 settembre 2013. Per info consultare il sito www.comune.napoli.itwww.teatrototo.it.


Cristiano Esposito
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lunedì 2 settembre 2013

L'emozione di tornare a sud con Gianfranco Gallo e Marco Zurzolo

Le arti di Gianfranco Gallo e Marco Zurzolo parlano la stessa lingua, che sia attraverso un testo recitato, cantato o le note di un sax. E la loro veracità, la loro poesia mirano entrambe alla stessa cosa: “tornare a sud d’o core”. “TornAsud”, appunto, è uno spettacolo di Gianfranco Gallo, che oltre a Marco Zurzolo e al suo quartetto (Piero De Asmundis al piano, Gianluca Brugnano alla batteria e Aldo Capasso al basso) vede in scena Gianluca Di Gennaro e Laura Borrelli. L’autore e attore protagonista racconta e canta, con pregevole voce, i sette vizi capitali napoletani, insieme causa ed effetto degli atavici problemi della città partenopea. Ecco allora la definizione e il racconto della “cazzimma”, della “bizzocaria”, della “vittimismeria” (il più napoletano dei vizi), la “sfrantummazione” (l’accidia), la “maschi-meschinità”, la “scassoneria” (che va ben oltre la semplice spacconeria) e la camorra, che è un po’ in ognuno di noi e che è meglio non nominare in quanto si nutre di pubblicità. In mezzo lo strepitoso sax di Zurzolo, che si produce ad esempio in una splendida “A rumba de’ scugnizze” jazzata che accende il gremito cortile del Maschio Angioino di Napoli. Toccante e di grande impatto emotivo il tema cantato della colonna sonora de “Il postino”, di e con Massimo Troisi. Coinvolgente il ritmo di “Tira a campà” di Enzo Jannacci, con incursioni sapienti nel repertorio vivianeo. “Torno a sud” (testo di Gallo e musica di Zurzolo), “Torna Maggio”: il verbo ricorrente è tornare, tornare alle vere radici napoletane, alla loro genuinità. Per ricordare a tutti che Napoli è “l’umano fatto città” e il luogo dove “ogni uomo ritrova sé stesso”.

A settembre vedremo Gianfranco Gallo su RaiUno in “Don Matteo” e in autunno al cinema con i film “I milionari” e “Take five”. Gianluca Di Gennaro sarà, invece, sempre su RaiUno  ne “L’oro di Scampia” al fianco di Beppe Fiorello. Sarà ancora possibile ascoltare grande musica, invece, presso il ZTL (Zurzolo Teatro Live), struttura ubicata nel centro di Napoli.
 
"Ridere 2013" prosegue presso il Maschio Angioino di Napoli fino al 22 settembre 2013. Per info consultare il sito www.comune.napoli.it o www.teatrototo.it.


Cristiano Esposito

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