giovedì 17 ottobre 2013

La comicità che non invecchia: il ritorno dei Trettrè al teatro Cilea di Napoli

Oggi è ancora possibile ridere come si rideva una volta. Lo dimostra la reunion dei Trettrè al teatro Cilea di Napoli. I loro sketch surreali, demenziali ma con una buona dose di intelligenza (oggi sempre più rara), funzionano ancora e la loro tenuta premia la rinuncia a cambiare uno stile solo perché sono cambiati i tempi. Mirko Setaro, Edoardo Romano e Gino Cogliandro non si sono mai lasciati, si sono solo allontanati quando fare spettacolo insieme era diventato un lavoro, un’abitudine. La televisione a metà degli anni '90 stava andando in una direzione che non gli apparteneva, e non apparteneva alla tradizione della loro comicità. I Trettrè tornano oggi a divertirsi insieme dopo diciotto anni. L’emozione è palpabile, il luogo del delitto scelto per la rimpatriata è quel teatro Cilea che li vide esibire insieme per l'ultima volta diciotto anni fa. Senza nessuna paura della locuzione latina "nemo propheta in patria". Anche perché si tratta di una festa per i trent’anni di carriera, un'occasione speciale per riportare in scena gli sketch storici rivisti e corretti alla luce dell’attualità. 

Trent'anni fa il trio Setaro-Romano-Cogliandro arrivava al grande successo nazionale con la trasmissione televisiva “Drive in"; il tempo è passato ed ha lasciato i suoi segni, ma con loro si è rivelato un vero galantuomo. E, soprattutto, la classe ed il talento non sono acqua. I Trettrè sono ancora dei signori attori comici e passano con ottimi voti anche questa prova. La loro comicità è tutta nelle parole pronunciate durante la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo, intitolato "Eccezionalmente...Trettrè": “Sarebbe bello, come si faceva un tempo, far ridere non necessariamente con battute colorite, ma soprattutto ponendo all’attenzione del pubblico un messaggio, una riflessione da accentuare poi in chiave comica e parodica quasi come se fosse una distorsione della realtà quotidiana stessa di cui tutti, bene o male, siamo partecipi e in cui, solo in quel modo, riusciamo ad identificarci”. Non escludono nemmeno una seconda vita artistica insieme: “Ci godiamo il momento senza alcuna preclusione ed esclusione e attualmente ci preme far divertire nel miglior modo possibile il pubblico, cercheremo di coinvolgerlo con tutta la nostra simpatia”.

Gli sketch sono spesso irresistibili, i personaggi riportano alla mente piacevoli ricordi attingendo al passato ma con brillanti incursioni nell'attualità. Si spazia dalla Corrida allo Zecchino d'oro (due antesignani italiani degli odierni reality), dalla classica scenetta all'ufficio postale alle vendita promozionali di gondole in plastica, fino a chiudere con l'ufficio di polizia, uno dei cavalli di battaglia di "Drive in". In mezzo freddure flash, comicità nonsense e guizzi ancora notevoli.
In scena con i Trettrè anche il corpo di ballo formato da Tonia Sequino, Roberta Maria, Monica Caruso e Alessia Di Maio; i costumi sono di Maria Pennacchio, le luci di Mario Esposito e l'organizzazione di Patrizio Tabacchini. Lo spettacolo è buon motivo per andare a teatro ad applaudire un pezzo importante di comicità italiana, ai cui esponenti non si può non voler bene, non foss'altro per le tante risate pulite che ci hanno regalato raccontando vizi e virtù della città partenopea e non solo. Come dice Setaro in scena, commentando gli sketch: "questo è quello che succedeva anni fa...oggi è molto peggio".


Cristiano Esposito
                          
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