lunedì 19 ottobre 2015

Ficarra e Picone aprono le porte del cielo e della stagione del Diana di Napoli

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Ficarra e Picone sono soltanto i primi due grandi nomi che compongono il cartellone del teatro Diana di Napoli per questa stagione 2015/2016. I due comici siciliani, tra i più quotati in Italia, sono tra i pochissimi a proporre una certa dose di autentica satira di costume e attualità (vedi il loro ultimo film “Andiamo a quel paese”) e ad evitare agilmente la facile retorica. In “Apriti cielo” questa satira è presente meno del previsto, per uno spettacolo principalmente di evasione e divertimento, retto mirabilmente dall’incalzare dei battibecchi dei due protagonisti.  Questa rappresentazione che gira i teatri italiani già da qualche anno è divisa in tre quadri e vede Ficarra e Picone nei panni di due strampalati tecnici della tv alle prese con un cadavere, ma anche in quelli del prete e del chirichetto che celebreranno i loro funerali. Un testo surreale, grottesco, con spruzzi di humour nero qua e là, che colpisce prevalentemente  una certa religiosità rigida e indottrinata che ci propinano fin da piccoli, ma anche gli stereotipi degli uomini del sud, uno su tutti quello della gelosia. Una riflessione sulla spiritualità e su quello che c’è (o non c’è) nell’aldilà, sull’amicizia e su un undicesimo comandamento che dovrebbe recitare: ricordatevi di essere felici. Nell’ultimo quadro Ficarra e Picone, che i costumi di Daniela Cernigliaro ci presentano con veli azzurri e legati a palloncini ad elio, si ritrovano nell’antisala di un paradiso che non viene risparmiato dalla burocrazia imperante qui sulla terra.

I due piacciono ad un pubblico veramente trasversale perché impersonano due uomini semplici, veri, ognuno con le proprie debolezze e i propri tic. E camminano nel solco della grande tradizione comica italiana che oggi pare quasi dimenticata, strizzando l’occhio a Totò e Peppino. Sono insomma portatori sani di un garbo e un’arte sempre più rari, da oltre vent’anni.  Inevitabile per il pubblico del Diana applaudire con vigore e lasciare la sala con piena soddisfazione. In attesa di stupirsi con un altro big a partire dal 28 ottobre: il trasformista torinese Arturo Brachetti.

Cristiano Esposito

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