Anche quest’anno il Maschio Angioino di Napoli ospita la
rassegna “Ridere”, festival del teatro comico e del cabaret giunto ormai alla sua
ventiduesima edizione. Risate partenopee fresche e genuine per chi ad agosto
resta in città e desidera trascorrere allegre serate, ad un prezzo accessibile,
nella splendida cornice del Castel Nuovo. Il tutto sotto l’abile organizzazione
di Gaetano Liguori e del teatro Totò di Napoli.
Venerdì 17 agosto il mattatore della serata è stato Peppe
Iodice col suo cabaret spumeggiante, accompagnato da Raoul. Artista vulcanico,
simpaticamente chiassoso, dal linguaggio colorito ma capace di mantenersi
sempre con un piede sulla linea al di qua della mera volgarità, Iodice ha
proposto il meglio e il peggio del suo repertorio, accattivandosi il numeroso
pubblico e divertendolo fino alla fine. Con un timbro di voce che sembra venuto
fuori da un cartoon, tenero e caustico allo stesso tempo, sa interpretare i suoi
monologhi vivendoli, senza rinunciare ad un’improvvisazione altrettanto
esilarante. In attesa di scaldare i motori per la prossima stagione teatrale,
che lo vedrà impegnato nel suo nuovo spettacolo dal titolo “Peppy hour”, non potevano
mancare le ormai celebri stilettate agli intellettuali e la critica ai costumi
ambigui dei giorni nostri. Peppe Iodice è capace di raccontare la nostra
società da un punto di vista originale che però non impedisce alla gente comune
di rispecchiarvisi e di esorcizzare così manie e disavventure quotidiane. Uno
spettacolo di cabaret corposo, che supera anche la durata canonica del genere,
ma che scorre via che è un piacere.

Cristiano Esposito
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