sabato 7 dicembre 2013

Risate e spensieratezza in “48 morto che parla” al teatro Bracco di Napoli

Il teatro Bracco di Napoli riparte da dove si era fermato, e cioè dall’allegria e dalle risate spensierate. Lo spettacolo che apre il cartellone 2013-2014 è “48 morto che parla”, commedia scritta da Caterina De Santis e Fabio Brescia, prima delle quattro nuove produzioni per quest’anno della Teatro Bracco-Ar.te.te.ca.. Che però ricalca chiaramente il “47 morto che parla” di Rosario Ferro, in questa occasione regista, andato in scena un anno fa al teatro “Il primo”, rielaborazione di “Sogno di una notte di mezza sbornia” di Eduardo De Filippo, a sua volta riadattato da “L’agonia di Schizzo” di Athos Setti. Questa volta è Mike Bongiorno a dare in sogno a Pasquale i numeri vincenti del SuperEnalotto, insieme però alla data della sua morte.  E così una famiglia napoletana passa dalla miseria di un basso ad una sfarzosa dimora kitsch e al consumo ostensivo. 

Equivoci, paradossi, doppi sensi, ma soprattutto storpiature linguistiche e gaffe portano avanti la macchina comica della rappresentazione. Si spinge molto sul pedale del folclorismo e del popolare, con una bravissima Caterina De Santis cui però Fabio Brescia mette in bocca un paio di battute eccessivamente colorite. D’altronde abbiamo imparato a conoscere la penna dell’autore partenopeo: si spinge sempre un passo oltre a dove crediamo si fermerà, verso l’eccesso, anche se la risata sarebbe comunque scaturita senza quel passo in più. Sull’altro piatto della bilancia il garbo e la maestria di Rosario Ferro, brillante protagonista. Si ride e tanto, con ritmi quasi sempre serrati, nonostante un primo atto che andrebbe asciugato di una ventina di minuti e che fa credere a qualcuno in sala che lo spettacolo sia finito, quando siamo solo all’intervallo.


Ognuno dà il suo valido contributo in quest’affiatata compagnia, che vede in scena, oltre ai protagonisti, Pino Pino, Anna D’Amato, Stefano Ariota, Antonio Furia, Peppe Accardo, Alessandro Bacchilega, Feliciana Tufano, Fabiola De Santis e Tommaso Tuccillo. Notevoli le scene di Tonino Di Ronza, una garanzia da questo punto di vista. Musiche di Marco Mussomeli, disegno luci di Enzo Piccolo. Tanto buonumore e disimpegno, senza retoriche lezioni morali né riflessioni semiserie. Questa è la promessa che Caterina De Santis manterrà anche quest’anno per l’affezionatissimo pubblico del Bracco.


Cristiano Esposito
 
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