lunedì 3 dicembre 2012

Luigi De Filippo nel segno di Scarpetta con “Cani e gatti”, in scena al Cilea di Napoli

Quando un De Filippo fa tappa a Napoli con un suo spettacolo vale sempre la pena, soprattutto per chi ama il teatro, andare ad applaudire lui e la nostra grande tradizione artistica. “Cani e gatti” viene da quasi un mese di trionfi romani, in quel Teatro Parioli Peppino De Filippo che per il secondo anno consecutivo affida la direzione artistica a Luigi, figlio del celebre coprotagonista di tanti celebri film con Totò. Tratto da “Cani e gatti (Marito e moglie)” di Eduardo Scarpetta del 1901, in una riduzione proprio di Luigi De Filippo, è una commedia classica napoletana quanto mai attuale in un’epoca, come quella odierna, afflitta dalla crescente crisi del matrimonio. Un’anziana coppia di coniugi viene convinta a fingersi in chiassosa lite per mostrare alla figlia quanto sia dannoso e pericoloso litigare in continuazione a causa della gelosia. Tra risse verbali e fisiche, vere o fasulle, si inseriscono numerosi altri personaggi tutti alle prese con l’amore e i suoi piccoli e grandi inconvenienti. Dopo diversi equivoci e situazioni esilaranti il lieto fine sembra stabilizzare i rapporti e ricomporre l’unità familiare. Ma non sarà solo apparenza?

L’ultima messa in scena del testo risale al lontano 1970, quando Eduardo De Filippo ne presentò un suo adattamento comprimendolo da tre a due atti. In scena con lui c’erano Pupella Maggio, Luca De Filippo e Angelica Ippolito. Qui Luigi serra ancora di più i tempi e adatta i dialoghi ai giorni nostri. Risalta sul tutto la sua spontaneità esilarante, alla quale si appoggia la bravura di brillanti attori giovani e meno giovani come Stefania Ventura, Feliciana Tufano, Paolo Pietrantonio, Fabiana Russo, Vincenzo De Luca, Marianna Mercurio, Roberta Misticone, Riccardo Feola, Gennaro Di Biase, Michele Sibilio, Luca Negroni, Stefania Aluzzi e Marianna Mercurio. Un gradevole spettacolo intriso della tradizionale commedia napoletana d’un tempo, garbatamente divertente, in cui sono apprezzabili tra le altre cose le scene e i costumi d’epoca rispettivamente di Franco Buzzanca e della sartoria Farani. Luigi De Filippo, passati gli ottanta, non si ferma e continua a vivere su un palcoscenico, perché, come afferma, per lui “non è solo importante far bene il teatro, ma è anche importante far bene il mestiere di uomo, e io lo faccio attraverso il teatro, perché è l’unica cosa che so far bene”.

Cristiano Esposito
 
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